Daniele Cametti Aspri nasce a Roma nel 1968. Nel 1989 fonda la rivista cinematografica professionale Acting News, che dirige tutt’oggi sul web ed è un punto di riferimento per l’informazione sulla produzione cinematografica in Italia. Vista l’inclinazione tecnica e creativa, nel 2000 fonda una società di Authoring che affianca all’attività giornalistica e tutt’oggi realizza DVD e Blu Ray e trailer cinematografici per le maggiori case di distribuzione italiane. Da sempre grande appassionato di comunicazione, grafica ed immagine, sia cinematografica che fotografica, dopo aver lavorato per diverso tempo sull’immagine filmica e sui suoi tempi, nel 2003 si avvicina alla fotografia, iniziando a frequentare workshop e corsi a Roma. La volontà è quella di indagare e raggiungere una dimensione più autoriale, personale e intima, sviluppando una conoscenza a tutto campo non solo dell’immagine in movimento ma anche dell’immagine statica. Comincia così a frequentare l’Accademia di Officine Fotografiche di Roma. Sono gli anni in cui ha la possibilità di confrontarsi con professionisti dell’immagine e grandi maestri – come Massimo Siracusa, Tiziana Faraoni, Lina Pallotta, Alberto Di Cesare, Maurizio G. De Bonis e Annalisa D’Angelo – che contribuiscono al suo arricchimento culturale e alla costruzione di un immaginario visivo personale e originale. Cametti Aspri è un autore fortemente influenzato dalla cinematografia statunitense: amante dei grandi spazi e dei paesaggi immensi dell’immaginario americano, trova i suoi primi riferimenti visivi nelle opere di Stephen Shore, Robert Adams e nella corrente di “New Topographics: Photographs of a Man-Altered Landscape”, la grande mostra curata da William Jenkis che, tra il 1975 e il 1976, ha segnato un momento chiave nella storia della fotografia di paesaggio americana. Il suo sguardo si rivolge poi alla fotografia contemporanea, quella ad esempio di Todd Hido o Alec Soth, senza dimenticare il grande esempio dei maestri della tradizione italiana, da Luigi Ghirri a Gabriele Basilico, emblematici per la loro visione del mondo che ci circonda e l’uso magistrale di colori, luci e ombre. Partendo da questi riferimenti visivi e concettuali illustri, Daniele Cametti Aspri elabora una particolare e personale visione della fotografia. Costantemente alla ricerca dell’insolito nelle visioni di tutti i giorni, di uno straordinario all’interno dei luoghi comuni delle nostre città, ama definirsi per un “fotografo a km 0”. Grazie ad un attento studio sulla luce, sia nei suoi toni più chiari ed evanescenti, sia nel suo confronto netto con l’oscurità, esplora se stesso e il mondo alla ricerca di un significato “altro” che possa andare al di là della semplice registrazione di ciò che è davanti alla macchina fotografica.
“… La fotografia a Km 0 è per me intimamente connessa con il mio pensiero di sostenibilità e recupero di valori antichi e, forse, legata alla ricerca più profonda di me stesso e del senso di questa vita sulla terra. Oserei dire quasi una fotografia esistenziale…” In molti progetti ha scelto di soffermarsi sui luoghi del vivere quotidiano, offrendo un riflesso del mondo sempre più suburbano intorno a noi. Assenza di umanità, spazi larghi, linee, forme, geometrie, luoghi impersonali. Nei suoi lavori si deve prestare molta attenzione al soggetto dinanzi ai nostri occhi, come imparando di nuovo a leggere i messaggi: micro o macro, manifesto o sotteso, è lì a svelare, con la sua freddezza, contraddizioni, stridori, subconsci; a percorrere e dissigillare l’insolito nell’ordinario. Qui, l’altrove. Luoghi dello scorrere quotidiano delle vite, delle abitudini, che sempre svaniscono ai nostri occhi fino a non avere più forma, paesaggi di ogni giorno, che per chi li vive diventano inappetibili, persino grigi, per Daniele Cametti Aspri diventano luoghi di eventi straordinari. “…semplicemente credo che la fotografia sia il nostro specchio. In fondo, ogni volta che guardiamo, che puntiamo il nostro obiettivo verso un soggetto, che componiamo nella mente e poi attraverso il mirino quella piccola porzione di ciò che ci circonda fermando quell’istante, non facciamo altro che fotografare noi stessi…” Daniele Cametti Aspri dal 2012 espone i suoi lavori nei festival, in mostre collettive e personali, nelle principali fiere del settore, come nelle ultime due edizioni di MIA Photo Fair.
Esposizioni:
2011: Indiscreto – solo Exibition
2012: Solo exihibitions Mare d’Acciao – Settegarba Partecipazione al Festival Fotoleggendo, Roma con “Gente di capocotta”
2013: Partecipazione al Naked City Fest con il progetto American Dream
Partecipazione al Festival Fotografia di Roma con il progetto Unrelated
2014: Partecipazione al Foiano Fotografia con il progetto Verde Contemporaneo Solo Exihbition Galleria Sabatini Evanescensea
2015: Partecipazione al 2NC Fest con i progetti Dark Cities e Verde Contemporaneo
OPEN HOUSE Collettivo Niente da vedere – Verde contemporaneo
Mostra personale presso The Mill con il progetto Dark Cities
Partecipazione a MIA Photo Fair 2015 con il progetto Dark Cities
Partecipazione all’Eutropia Festival di Roma con il progetto Dark Cities
Mostra collettiva dal titolo Niente da vedere presso Teatro Ambra alla Garbatella – spazio AmbrArte
Mostra personale presso Photoshow Milano 2015 con il progetto Dark Cities
Mostra personale Extra-ordinario a km 0 presso Spazio Tadini – Milano nell’ambito di Photofestival 2015
Mostra collettiva dal titolo Niente da vedere presso Spazio MRF – Torino nell’ambito di Photocontainer Art Fair & Festival
2016: Mostra personale presso Expowall – Milano con i progetti Il mio diario per te, American Dream, Verde Contemporaneo e Uncommon Ostia nell’ambito di Photofestival 2016
Partecipazione a MIA Photo Fair 2016 con i progetti Il mio diario per te e My American Dream
Mostra collettiva dal titolo Niente da vedere presso Circuito OFF Via Roma nell’ambito di Fotografia Europea Reggio Emilia 2016
Partecipazione al Festival Fotoleggendo, Roma con i progetti Il mio diario per te e L’Ora Blu
Partecipazione a Riviera, Gelendzhik (Russia) con il lavoro L’ultima spiaggia
Mostra Collettiva Limine – Indagini ai limiti di una città – a cura di Massimo Siragusa presso Officine Fotografiche
2017: MIA PHOTO Fair 2017
Gazebook con il libro “Limine” a cura di Massimo Siragusa edizioni Doll’s Eyes Laboratory